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Marco Morelli Fotografia

Sono Marco Morelli, faccio il fotografo da qualche anno, ma scatto da una vita. La mia prima macchina fotografica è stata una vecchia Bencini analogica, la Koroll II. Me la mise in mano mio padre, grande appassionato di fotografia. Avevo 6 anni, facevo la prima elementare.
Quella macchina fotografica ce l’ho ancora, dopo quasi 40 anni. Non amo buttare le cose, soprattutto gli oggetti simbolici. Mi lego a loro come alle persone.

Amo viaggiare, fosse per me vivrei in viaggio 365 giorni all’anno. La mia città del cuore è Parigi, magari un giorno mi ci trasferirò. Amo scoprire le cose, leggere, viaggiare di fantasia. E dipingere. Mi piace cucinare, ma anche mangiare. Adoro il cinema e i film di Woody Allen.

LE MIE ORIGINI

La fotografia ha sempre fatto parte della mia vita. Il mio primo amore è stato la pittura. Ma non essendo bravissimo coi pennelli scattavo foto di paesaggi e li riproducevo su tela.

Da lì però è maturato il vero amore per la fotografia. Quasi per gioco ho iniziato a fare l’assistente ad un amico, fotografo di matrimoni.

All’inizio è stato parecchio impegnativo. Non ero abituato a scattare fotografie in mezzo al caos, con tempi ristrettissimi e senza la possibilità di sbagliare. Era tutto completamente diverso da ciò che ero abituato a fare.

Col tempo, però, ho acquisito dimestichezza ed esperienza. Soprattutto mi entusiasmava essere così importante per gli sposi. In quei momenti i loro ricordi dipendono esclusivamente da te. È una grande responsabilità, ma anche un grande orgoglio. Poi, ad un certo punto, ho deciso che potevo iniziare a lavorare per conto mio.

Gli inizi sono stati difficili. Assistere qualcuno è molto diverso dal gestire le situazioni in prima persona. Però l’esperienza maturata sul campo mi è servita moltissimo. Lo dico sempre anche ai miei allievi dei corsi di fotografia: se volete diventare sul serio dei fotografi professionisti, cercate di fare prima di tutto quanta più esperienza possibile.

IL MIO PENSIERO

Amo la fotografia perché ferma il tempo, l’attimo, e lo fa diventare immortale. Ancora oggi, quando mi capitano tra le mani le foto dei miei nonni, provo sempre un’emozione particolare. Probabilmente fotografo perché ho paura del tempo che passa. Ecco cos’è, per me, una fotografia: l’illusione che il tempo possa fermarsi.

Nel mio lavoro amo la fotografia di reportage. Trovo molto più affascinante cogliere un attimo di vita vera, piuttosto che una posa spesso innaturale.

D’altra parte io stesso odio essere fotografato. Quando mi chiedono di mettermi in posa (succede alle feste di compleanno), mi ritrovo sempre con un’espressione stupida e quasi irriconoscibile. Decisamente meglio la naturalezza e la spontaneità.

Faccio fotografia di reportage anche nei miei matrimoni, naturalmente. Anche se spesso non funziona dire agli sposi “siate naturali, fate finta che io non ci sia!”. Mi rendo conto che non è affatto semplice rimanere spontanei con un obiettivo puntato in faccia. In effetti solo i modelli professionisti ci riescono.

Anche per questo motivo regalo a tutte le mie coppie “l’engagement session”, ovvero il servizio fotografico pre-matrimoniale. Non è obbligatorio farlo, ma dedicare mezz’ora a scattare senza pressioni, qualche giorno prima del matrimonio, davanti ad un caffè, migliora sensibilmente l’empatia tra coppia e fotografo. Il giorno del matrimonio trovo gli sposi molto più a loro agio. È un regalo che consiglio sempre di accettare.

CONTATTI

Per ricevere un preventivo, puoi scrivermi a marcomorelli.eu@gmail.com o chiamarmi al 3472928165.
Puoi seguirmi anche su Instagram cercando marcomorellifotografia.

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